venerdì 4 agosto 2017

Ciao, sono Lorena Marcelli e non so ancora cosa voglio fare da grande


O meglio, lo so e ci spero, ma quando mi viene spontaneo dire: "sono una scrittrice", un timore reverenziale quasi me lo impedisce, e allora dico che racconto le storie dei personaggi che vengono a trovarmi e bussano fra i miei pensieri fino a quando non li faccio uscire. 
Se dicessi "sono una scrittrice", dovrei dire addio al sogno di una vita intera. Da ragazzina sognavo di diventare Sveva Casati Modigliani e di arrivare a pubblicare con una grande Casa Editrice. I sogni si inseguono tenacemente; si diventa quasi una stalker dei propri desideri e, alla fine, con tenacia e impegno, si riesce a raggiungere il traguardo previsto. Conta molto anche la fortuna, sapete? Essere nel posto giusto al momento giusto. A me è accaduto e ne sono felice. Ma essere arrivati dove si voleva arrivare non significa essere arrivati. Un bel gioco di parole che mi ripeto ogni giorno. In realtà non si arriva mai, ma si riparte sempre. Perché il grande nome editoriale non deve essere la tua àncora. Non devi pensare che, una volta arrivata lì, puoi metterci le radici. Le radici è meglio metterle nelle piccole realtà, quelle dove non sei solo un numero o un dato statistico. Se la CE è seria, la grandezza non fa la differenza; tanto di scrittura non camperemo mai! 

Scrivo di tutto o quasi. Non mi sono ancora approcciata al Fantasy, alla Fantascienza e al genere Horror, ma non escludo di farlo, un giorno. La sperimentazione è importante e ti fa capire dove non sei in grado di arrivare. Al momento so che la saggistica e la poesia non vedranno mai la mia firma. Almeno due certezze le ho acquisite, in questi anni. 

Il mio modo di scrivere è rigoroso, tecnico e studiato a tavolino. Io sono una che progetta e pianifica con calma e lo faccio anche davanti a una storia lunga. I racconti no. Quelli nascono così, di getto, in meno di un'ora. I romanzi, secondo me, sono un'altra cosa. Per reggere devono avere delle fondamenta solide e la struttura deve rispettare  sempre un equilibrio spazio/temporale credibile e verificabile. Come si intuisce non sono una persona che scrive guidata dal sacro fuoco dell'ispirazione. Quella c'è all'inizio, quando la storia mi scoppia in mente, ma poi il tutto viene guidato dalla ragione e dallo studio dei dettagli. Qualcuno penserà che sia noioso e poco creativo, questo mio modo di lavorare. Io credo che ognuno di noi debba trovare il "suo modo" di lavorare. D'altronde una persona che è cresciuta a suon di "Rispetto, Onestà e Dignità", un po' di rigore lo avrà assorbito, non credete?

Quando, una decina (ma anche meno), di anni fa, iniziai a vincere concorsi letterari, ogni volta che ricevevo le mail di comunicazione mi pareva di toccare il cielo con un dito. Partecipavo a tutti i concorsi o quasi; anche a quelli delle Pro loco dei piccoli paesi di montagna. Oggi guardo quegli attestati con un sorriso, ma ho smesso di partecipare alla fiera della vanità. Negli anni, e grazie all'esperienza acquisita, oltre che ai colpi inferti da esperienze negative (che, in ogni caso, mi hanno insegnato qual è la strada da non percorrere), sono diventata molto selettiva e, ora, scelgo principalmente quelli che posso citare sul curriculum letterario senza far storcere la bocca a chi lo legge.
Non so se e quando potrò definire me stessa "scrittrice", ma so che scrivo sempre, anche quando non lo faccio materialmente. Scrivo osservando le persone e i luoghi, assaporando i piatti locali e inspirando i profumi o i cattivi odori. Scrivo e leggo; leggo e scrivo. Non cucino, sappiatelo, e non sono del tipo che può essere definito "angelo del focolare". Io a casa ci sto poco assai, e, se potessi, viaggerei sempre. Quando non posso farlo sul serio viaggio grazie alle storie che scrivo.

Nessun commento:

Posta un commento

Ho letto Mia Fata dei boschi di Elena Ungini - Le Mezzelane Casa Editrice

Elena Ungini Mia  Fata dei Boschi www.lemezzelane.eu Collana Black Moon Street Autore Elena Ungini Editor Chiara De Giorgi ...